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Suzuhiro Co., Ltd. con sede nella città di Odawara, prefettura di Kanagawa, produce kamaboko (polpa di pesce tritata e cotta al vapore). Fondata nel 1865, celebra il proprio 150esimo anniversario proprio quest'anno. Pur decisa a mantenere il metodo tradizionale di produzione artigianale, l'azienda è molto impegnata nell’implementazione di nuove tecnologie per poter continuare a produrre un kamaboko di alta qualità. Utilizza solo ingredienti naturali senza l’aggiunta di conservanti, agenti condizionanti o altri additivi: in questo modo è possibile apprezzare il gusto naturale della polpa di pesce in tutta sicurezza. Il quarto capofamiglia, Gon’emon Suzuki di Murataya, iniziò la produzione di kamaboko come attività parallela a quella di capogruppo dei pescatori locali e a quella di commercio ittico di Daikan-cho, Odawara, nell’attuale prefettura di Kanagawa. La produzione di kamaboko divenne l'attività principale con il sesto capofamiglia, Hiroyoshi Suzuki, a cui si deve anche l’attuale denominazione commerciale "Suzuhiro". Nel 1999 l'azienda ha avviato la produzione totalmente priva di conservanti, utilizzando esclusivamente ingredienti naturali sia per il condimento, sia per la colorazione di tutti i suoi prodotti. Nel 2004 Suzuhiro Co., Ltd ha lanciato un progetto di ricerca denominato “Umi Kara Daichi„ (dal mare alla terra) al fine di ottenere fertilizzanti organici dalle lische e dalla pelle dei pesci scartate durante il processo di produzione del kamaboko. Un processo produttivo rispettoso dell’ambiente e soprattutto ecologico perché ispirato al processo del riciclo.
Le verdure coltivate con questo fertilizzante sono utilizzate per la produzione aziendale. Nel 2007 è stato aperto il parco-museo “Suzuhiro Kamaboko No Sato", aperto ai visitatori per acquistare, assaporare e dilettarsi nella produzione di kamaboko con le proprie mani. Il motto aziendale “Essere un marchio antico senza invecchiare” rispecchia appieno l’immagine di un’azienda in constante evoluzione che vanta al tempo stesso una tradizione solida e fiera.

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L'azienda è attiva da oltre 60 anni a Kobe. Offre prodotti adatti a un consumo quotidiano, ma allo stesso tempo dai sapori autentici e ricercati, tanto che spesso sono serviti anche nei ristoranti. Prodotti che hanno fatto epoca negli anni ’60, fra cui alimenti precotti e inscatolati, come la salsa al curry e quella a base di carne, crocchette congelate e altri cibi che hanno "rivoluzionato" la vita delle famiglie giapponesi. La loro marmellata di fragole in particolare è stata molto apprezzata al villaggio degli atleti durante le Olimpiadi di Tokyo del 1964. L'anno successivo il "curry con carne" è stato introdotto nei vagoni ristorante dei treni. Molti anni dopo, nel 2001, l’azienda lancia un nuovo prodotto di grande successo: il "Curry stufato 100 ore", espressione della tradizione culinaria in stile occidentale della città di Kobe. Oggi l'azienda è molto impegnata anche nella creazione di prodotti a base di ingredienti locali, come il basilico coltivato nella prefettura di Hyogo e il pepe giapponese di Asakura. Ispirandosi allo slogan “Portare in tavola i sapori autentici del mondo, senza compromessi e senza risparmiarsi sforzi", l'azienda è sempre pronta a recepire le ultime novità in fatto di cibo, a creare nuovi prodotti lasciandosi ispirare da idee originali, a proporre nuovi trend alimentari continuando a essere una colonna portante della cultura culinaria nipponica.

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Questa azienda di produzione di sake è stata fondata nel 1725, 290 anni fa. I dipinti sulle porte scorrevoli del Kameisan Daijoji, a Kasumikumori, sono opera del maestro Maruyama Okyo e della sua scuola, e risalgono alla fine del periodo Edo. Si racconta che il sake della casa Kasumi Tsuru sia stato di conforto al maestro Okyo e agli altri pittori che provavano nostalgia per Kyoto. Per la produzione del sake l’azienda utilizza esclusivamente il metodo yamahai-jikomi con l'obiettivo di ottenere una fermentazione differente dalle aziende concorrenti, e tale metodo è adottato anche per la produzione del sake comune. Nel 1999, recuperando il metodo di fermentazione kimoto creò un sake dal gusto unico. A partire dal 2011 i metodi adottati per la produzione di tutti i tipi di sake vengono convertiti in yamahai oppure kimoto, una vera rarità in Giappone. Questa azienda vanta un importante numero di premi e riconoscimenti, fra cui il Silver Award della International Wine Challenge 2014 (Categoria Sake), la Categoria Junmai dello "YAMAHAI TOKUBETSU JUNMAI", il Gold Award nel National Sake Appraisal 2012 degli Stati Uniti (Categoria Junmai) per il "KIMOTO JUNMAI", il Best Gold Award nel Kanzake Contest 2013 della Slow Food Japan (Categoria Gokujo Kanzake) per lo "Yamahai Jikomi TAJIMA NO HOKORI" e il Gold Award nel Kanzake Contest 2014 della Slow Food Japan(Categoria Nurukan) per il "KIMOTO KARAKUCHI". L’azienda esporta in USA, nel Regno Unito, in Hong Kong e altri paesi.

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Questa azienda produttrice di sake è stata fondata nel 1625. L'azienda è oggi all’undicesima generazione e continua a utilizzare il nome ereditario di Tazaemon Yamamura. La produzione di sake risale quindi a circa 400 anni fa. Alla fine del periodo Edo la sede dell'attività fu spostata a Kaminada (attuale Uozaki), Kobe, e da allora l'obiettivo è stato quello di produrre sake pregiato e di alta qualità, come il sake di tipo Nada. Il desiderio di preservare la cultura locale porta questo produttore a utilizzare, per la produzione del sake comune, esclusivamente riso di tipo Yamadanishiki, coltivato nella prefettura di Hyogo, e acqua freatica della zona. I prodotti sono fermentati artigianalmente al 100% e il processo produttivo, dal riso al sake, è seguito per ottenere prodotti all'insegna della massima affidabilità. Nel 1840 Tazaemon Yamamura, sesto capofamiglia della casata, scoprì la sorgente "miyamizu" per la fermentazione del sake. Anche il metodo che prevede l'utilizzo di riso lucidato accuratamente, dal quale si sarebbe arrivati al moderno metodo di fermentazione ginjo , ha avuto inizio in questo periodo. Nel 1910, l’ottavo capofamiglia fondò l'Istituto Yamamura per la Fermentazione, il primo istituto di ricerca privato in Giappone. Il nome dell'azienda fu cambiato da Yamamura Shuzo Co., Ltd. a Sakuramasamune Co., Ltd. nel 1992. Il suo "MIYAMIZU-NO-HANA tokubetsu junmai" si è aggiudicato la medaglia d'oro nella Categoria Principale del Fine Sake Awards Japan del 2014 e lo "SHUMARE honjozo " ha ottenuto il premio Gold Award nel Kanzake Contest del 2013.

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Questa azienda di produzione di sake è stata fondata nel 1850. L'edificio Kaei, protetto da oltre 150 tegole a forma di orco, emana l’abilità e la passione dei maestri fermentatori di sake di Aizu che vi operano da decenni. Stiamo parlando di un sake autentico, fermentato localmente e prodotto con acqua e riso dagli artigiani di Aizu. Questa azienda è custode di antiche tradizioni, ma allo stesso tempo è in costante evoluzione. Uno dei vanti dell'azienda Suehiro è lo yamahai-jikomi: un metodo ideato da Kinichiro Kagi, una delle maggiori autorità nel campo della fermentazione del sake, invitato nell'azienda dal quarto capofamiglia verso la fine del periodo Meiji. Attualmente è il metodo adottato da diverse aziende di produzione di sake in tutto il Giappone. Il terzo capofamiglia invitò un toji (capo-fermentatore di sake) da un'altra prefettura. In virtù di queste importanti competenze l'azienda ha vinto il Gold Prize al concorso “Annual Japan Sake Awards” per ben cinque edizioni consecutive. L'azienda utilizza riso biologico e incoraggia la coltivazione di riso insieme agli agricoltori locali. Il "DENSHO YAMAHAI JUNMAI Suehiro" ha ottenuto il Gold Award alla International Wine Challenge 2007 (Categoria Sake/Categoria Junmai). L'azienda è inoltre molto apprezzata anche all'estero, al punto che il suo sake frizzante e il dai-ghinjo sono stati serviti durante il ricevimento dei Grammy Awards del 2009.

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Questa azienda di produzione di sake è stata fondata nel 1874. L'azienda fermenta il sake selezionando rigorosamente ciascun elemento del processo produttivo a partire dal personale impiegato, fino all’acqua e al riso. Vige il rispetto di una tradizione lunga oltre 140 anni che impone, ad esempio, l'utilizzo di purissima acqua freatica proveniente dalle nevi perpetue del Monte Chokai e riso coltivato “a contratto” nel bacino del fiume Koyoshi, orgoglio della regione di Akita e degli appassionati produttori di sake. Il nome del prodotto, "Tenju", significa "vivere felicemente fino all'età di 100 anni". Gli ideogrammi sull'etichetta sono copiati dal Sutra del Diamante, inciso sulla pietra Magai del monte Tai, nella provincia di Shandong in Cina, circa 2000 anni fa. Sotto la guida tecnica di Masatsune Hanaoka, primo direttore dell'Istituto di Ricerca sulla Fermentazione di Akita e ideatore della fermentazione a lunga durata a basse temperature, il metodo di fermentazione di Akita ha ottenuto grande popolarità in tutto il Giappone e la tecnica di fermentazione Tenju ha conosciuto una notevole evoluzione. Il metodo di lavorazione degli ingredienti è stato inoltre recentemente rivisto per migliorarne le prestazioni. Ad esempio è stato introdotto dall'Università di Scienze Agrarie di Tokyo l’uso di lievito ricavato dai fiori: un accorgimento molto apprezzato, come dimostrano i numerosi premi ricevuti in occasione di esposizioni e concorsi.

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L'attività è stata fondata nel 1677 dal primo capofamiglia Genbei a Fushimi, Kyoto, durante il regno del quarto Shogun di Edo, Tokugawa Ietsuna. Da allora, l'azienda di produzione di sake ha mantenuto il nome ereditario Genbei e conservato la propria tradizione per oltre 300 anni. Oggi l'undicesimo capofamiglia Genbei Yamamoto opera per preservare la tradizione e la solidità di un marchio storico pur adattandosi comunque alle tendenze e ai gusti contemporanei. L'acqua usata per la fermentazione prende il nome di "Shiragikusui", famosa acqua surgiva di Fushimi. L'azienda ha sviluppato un sistema di conservazione dell'acqua tale da mantenerne inalterate le proprietà per utilizzarla nella fermentazione del sake. Il sistema produttivo utilizza un metodo di fermentazione in grado di esaltare le caratteristiche di questa acqua preziosa. Il nome del sake Shinsei (sacro) è tratto dagli scritti di Bai Juyi, un poeta cinese della dinastia Tang, che sosteneva che le bevande alcoliche fossero sacre e non dovessero per questo motivo essere contraffatte, ma destinate al consumo da parte di santi e filosofi. Anche il sake Shinsei è fermentato utilizzando l’acqua Shiragikusui. Questa azienda di sake è considerata fra le più prestigiose e gode di un’importante notorietà a Kyoto in virtù della sua fedeltà alla tradizione. L'azienda si concentra nella produzione di sake da gustare durante i pasti. Il suo obiettivo è quello di produrre un sake che non oscuri il gusto del cibo, ma che sia in grado esaltare i sapori degli alimenti e del sake stesso. La filosofia di base è: un sake dal gusto rinfrescante che si desidererà assaporare di nuovo e che può ben sposarsi alla cucina giapponese.

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Il progetto Italian Caviar ha avuto inizio nel 1998, l’idea dei due fondatori (Giovannini e Mandelli) era di produrre un caviale di eccezionale qualità, allevando alcune tra le più pregiate specie di storioni nelle limpide acque risorgive del Parco del Ticino.Ars Italica Caviar è il marchio che identifica i caviali di Italian Caviar Srl, società partner di Agroittica Lombarda, ad oggi il più grande Gruppo al mondo di allevamento di storioni e produzione di caviale.L’Ars Italica Calvisius oscietra royal è un caviale fresco, poco salato, preparato esclusivamente con le migliori uova dell’Acipenser gueldenstaedtii. Il caviale oscietra è storicamente considerato uno dei cibi più ricercati al mondo, un caviale pregiato e delizioso, una vera ghiottoneria.

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COLLABORAZIONE SPECIALE

La prefettura di Hyogo si trova nella parte occidentale del Giappone e il suo punto di forza sta nel fatto di essere un "un palcoscenico di creatività e coesistenza". La capitale della prefettura è la città di Kobe e la sua popolazione totale è di 15,53 milioni di persone. Nella prefettura di Hyogo si trova uno dei maggiori porti commerciali del Giappone, il porto di Kobe, che un tempo era chiamato "Hyogo No Tsu" e che è stato riconosciuto come principale porto del Giappone. La sua fama di porto commerciale internazionale si affermò sin dal periodo Muromachi, quando rappresentava la base per gli scambi commerciali tra il Giappone e la dinastia Ming della Cina. La regione si è sviluppata come “porta di ingresso” della cultura occidentale e, gradualmente, è divenuta famosa in tutto il mondo. Il porto di Kobe ha costituito un pilastro importante per lo sviluppo del Giappone anche nel periodo di grande crescita economica del dopoguerra e ha continuato a prosperare come uno dei maggiori porti commerciali internazionali, da sempre dotato delle infrastrutture portuali più moderne.

La regione è inoltre considerata una versione in miniatura del Giappone. La prefettura si affaccia sul Mare del Giappone a nord e sul Mare Interno di Seto (Oceano Pacifico) a Sud, mentre nella parte centrale le montagne di Chugoku si estendono da est a ovest. Questo territorio molto differenziato, con morfologia e clima diversi, ha reso possibile nel tempo lo svilupparsi di imprese agricole, forestali e ittiche, peculiari a seconda della zona. La carne di Kobe e il polpo di Akashi sono alcune delle specialità alimentari della prefettura di Hyogo che hanno ottenuto un marchio ufficiale. Famoso è anche il sake prodotto in varie regioni della prefettura.

WEBSITE Comitato per lo Sviluppo della Splendida Natura di Hyogo

SOSTENITORE

L'Associazione è stata fondata nel 2012. Si impegna in attività educative e di sviluppo tecnico relativamente alla cultura alimentare giapponese e attività promozionali dedicate sia ai residenti in Giappone, sia ai turisti provenienti dal resto del mondo, con l'obiettivo di diffondere la cultura culinaria giapponese. Finalità dell’Associazione sono: sostenere l'educazione alimentare e la produzione destinata al consumo locale in varie regioni, proteggere le eccellenze e la cultura alimentare giapponese e contribuire alla loro espansione e promozione. Le attività dell'Associazione sono molto varie e comprendono anche indagini conoscitive riguardanti le competenze in campo alimentare e la promozione delle stesse, scambi tra professionisti della gastronomia e organizzazioni culinarie, attività di promozione di progetti attraverso la cooperazione e un apposito Comitato dedicato allo sviluppo di progetti relativi all'educazione alimentare. Il Sig. Takeshi Kadokami, Presidente dell’Associazione, riveste anche il ruolo di consigliere editoriale di Amakara Techo, una rivista gastronomica in pubblicazione da oltre trent’anni. I membri del Consiglio includono rappresentanti dei cuochi professionisti del Giappone, come il capo-gruppo Yoshihiro Murata, chef e titolare di "Kikunoi", un lussuoso ristorante giapponese in stile tradizionale. L'associazione è impegnata in attività concrete finalizzate all'espansione della cultura culinaria in Giappone.

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